Un respiro tranquillo
non duole
nel petto.
© Adriana Mirando
Un respiro tranquillo
non duole
nel petto.
© Adriana Mirando
Non basta qualche pioggia
a far rifiorire
un deserto…
se l’uomo sapesse farlo rifiorire
la donna l’accoglierebbe
nel suo giardino.
© Adriana Mirando
Alcuni,
con le loro indiscrezioni,
dimostrano di avere
la lingua più lunga
di una sciarpa.
© Adriana Mirando
Non raccolgo
le provocazioni
perché non mi chiamo
Pollicino,
ma dito medio.
© Adriana Mirando
In un sogno eri davanti a me in un abbraccio. "Non penetrare il mio sguardo in un gelido addio, se tu ti allontanassi non farei in tempo a raggiungerti." Chiesi a chi osservava nascosto nell’ombra se un giorno saresti tornato ad amarmi. "È certo" rispose. "Lo rivedrai superbo in bellezza, nel suo abito migliore. Solleverò la tua anima, non patirai più il tormento della notte. Ti forgerò come un'arma, vi travolgerà nuovamente il fuoco della passione." Era un cherubino sul suo trono il quale mi parlava, un principe vestito di diaspro rosso, aveva autorità sui miei sogni.
© Adriana Mirando (immagine presa dal web)
Pensavamo erroneamente che i tempi fossero cresciuti in una piena consapevolezza. Cambiato il karma di un corso lento, doloroso alla memoria, il malleus maleficarum e ogni altra affermazione, che colei che dovrebbe essere donna amata pur viene torturata. Lo stesso seme che portò in grembo fu il suo calvario. Un marchio per il rogo senza assoluzione, come se portasse con sé un difetto. Inquisitori, uccidete le vostre stesse madri, sorelle e figlie. Un dominio di rovina.
© Adriana Mirando (immagine presa dal web)
Eri divenuto estraneo al mio cuore, ti ignoravo solo per salvarmi. Avrei voluto domandarti come ti sentivi nell'inquietudine della solitudine, la vita che richiede a volte più di quanto riusciamo a sopportare. Io che avevo molte stanze vuote per ospitarti e non farti sentire così solo. Perdonami se ti ho chiuso la porta proprio quando ne avevi maggior bisogno… ora ho capito che a modo tuo mi amavi.
© Adriana Mirando (immagine presa dal web)
Luci calde e soffuse, il silenzio suonava una strana emozione, lui, la mia passione morbosa, la sua bellezza un dono immenso, meraviglioso nella sua figura: mi aspettava. Due occhi luminosi mi sorrisero, il mio viso immobile dalla visione, non potevo muovermi… era lui che conduceva il gioco.
© Adriana Mirando (immagine presa dal web)
Video promozionale del mio STUDIO VIRTUALE… buona visione a tutti!
© Adriana Mirando
Chi
si nutre d’invidia
non sarà mai
sazio.
© Adriana Mirando
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